lunedì 7 novembre 2011

venerdì 28 ottobre 2011

[amore]

L'amore è un gioco di costruzioni lego. A volte quando attacchi un mattoncino, se ne stacca un altro. Se finiscono i pezzi devi avere il coraggio di smontare tutto e ricominciare daccapo.
Isola Virtuale

io preferisco paragonarlo al pongo
Solo che poi ti restano attaccati dei pezzi, anche quando non giochi più.
Effe

(febbraio 2006, nei commenti di riccionascosto)

domenica 16 ottobre 2011

[dimostrare]

Un giorno, alle medie, scrissi una lettera d’amore ad un ragazzo. Gliela misi sotto il banco e lui la trovò e la lesse dopo la ricreazione.
All’ultima ora di lezione bussarono alla porta. Entrò quel ragazzo con la mia lettera in mano. Disse semplicemente, rivolto a tutti e sventolando la lettera: “Se mi ami davvero come scrivi qui sopra, alzati adesso e vieni a dimostrarmelo”.
Quel giorno non mi alzai. E iniziai a capire cos’è l’amore.

Clementina Auditore

venerdì 14 ottobre 2011

giovedì 1 settembre 2011

[machihadettochenonc'è]

It’s in the water, baby / it’s in the special way we fuck

(scrive LauraKoan)

è nel modo in cui mi prendi il viso tra le mani nel momento esatto in
cui ti fai strada dentro di me, è nel modo in cui mi accarezzi la
schiena lieve mentre il resto di te mi aggredisce, è nel modo in cui
mi bevi, mi mangi, mi respiri, mi plasmi, mi uccidi, mi dai vita
centimetro dopo centimetro.

è nel modo in cui il suono che esce dalla tua gola diventa liquido tra
le mie gambe, è nel modo in cui mi commuovo quasi guardando le vene
del tuo cazzo, è nel modo in cui ci guardi collidere e fonderci e
scontrarci.

è nel modo in cui non so mai dove finisce la carne e dove inizia l’anima.

LauraKoan

mercoledì 31 agosto 2011

[orgasmo]

L'orgasmo quando resta in attesa lungo le vertebre (scrive mich), quando aspetta compresso nel ventre, nell'interno delle cosce. Adoro quando ci giochi, con il mio orgasmo, quando lo tieni in equilibrio tra lembi di pelle. Adoro quando lo tieni sospeso, quando lo guardi, immobile, e gli sorridi, ma ancora non lo inviti a restare. I respiri contratti, nell'istante che precede il piacere, un istante da fare durare.

mich

martedì 21 giugno 2011

[impossibilità]

...Et je comprenais l'impossibilité où se heurte l'amour. Nous nous imaginons qu'il a pour objet un être qui peut être couché devant nous, enfermé dans un corps. Hélas! Il est l'extension de cet être à tous les points de l'espace et du temps que cet être a occupés et occupera. Si nous ne possédons pas son contact avec tel lieu, avec telle heure, nous ne le possédons pas. Or nous ne pouvons toucher tous ces points. Si encore ils nous étaient désignés, peut-être pourrions-nous nous étendre jusqu'à eux. Mais nous tâtonnons sans les trouver. De là la défiance, la jalousie, les persécutions. Nous perdons un temps précieux sur une piste absurde et nous passons sans le soupçonner à côté du vrai.

Marcel Proust, A la recherche du temps perdu - La prisonnière


E comprendevo l'impossibilità contro la quale urta l'amore. Noi ci figuriamo che esso abbia come oggetto un essere che può star coricato davanti a noi, chiuso in un corpo. Ahimè! l'amore è l'estensione di tale essere a tutti i punti dello spazio e del tempo che ha occupati e occuperà. Se non possediamo il suo contatto con il tale luogo, con la tale ora, noi non lo possediamo. Ma tutti quei punti non possiamo toccarli. Forse, se ci venissero, indicati, potremmo arrivare sino a essi; ma noi procediamo a tentoni senza trovarli. Di qui la diffidenza, la gelosia, le persecuzioni. Perdiamo un tempo prezioso su di una pista assurda, e passiamo senz'accorgercene accanto alla verità.

Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto - La prigioniera (traduzione di Paolo Serini)

citato da Italo Calvino, Lezioni americane

sabato 18 giugno 2011

[piacere di conoscersi]

fatti toccare la pelle dai miei polpastrelli
come fossi un'anima in braille
fatti decifrare
attraverso un percorso di carezze
di baci
di sussurri
poi esplorami mentre ti mangio

venerdì 20 maggio 2011

[segreto]

In un angolino del mio cervello (scrive mastrangelina) io ho un ricordo preciso. Ogni tanto lui arriva e mi torna in mente. Succede se mi alzo particolarmente presto, se ascolto una canzone, se avverto sulla pelle una certa temperatura oppure per un'inclinazione particolare della luce. Arriva ed è bellissimo perché mi porta la calma perfetta di un momento speciale vissuto fuori e dentro di me da sola. Una cosa che posso raccontare ma che nessuno capirà mai, perché non riuscirà mai a sentirla. Non basterebbero a raccontarlo migliaia di parole, perché è l'essenza del segreto. Il segreto più segreto perché non ha proprio nulla da nascondere, ma non si può esprimere. Il segreto delle mie sensazioni.

mastrangelina

mercoledì 6 aprile 2011

[via]

Sono già passati (scrive Baskerville) i giorni in cui sei andata via. È cambiata la natura nel giro di qualche giorno e dove il legno nascondeva i suoi frutti senza fretta adesso le foglie sono spuntate come le mie braccia dalle maniche arrotolate dopo tutto questo inverno. È cambiata la natura ma non quello che sai e che non vuoi sentire. Sono stati giorni confusi e vuoti e immagino che tu abbia accorciato le gonne mentre il velo umido del tuo corpo preannuncia i giorni più caldi.
Sono passati i giorni in cui sei andata via e niente ancora ripaga del dolore. Ho pensato al tempo di fare l’amore come se non servisse niente altro al mio amore. Ho disegnato la mappa del tuo tesoro e l’ho nascosta tanto per non saperla più trovare. Ho voglia di vederti e tutto il resto sembra interminabile e sprecato mentre il mio fiato ha bisogno del tuo e sogno ancora di perdermi nei tuoi capelli e tra le tue gambe.

Baskerville

martedì 29 marzo 2011

[corrispondenza]

Se tu ami senza suscitare una amorosa corrispondenza, cioè se il tuo amore come amore non produce una corrispondenza d’amore, se nella tua manifestazione vitale di uomo amante non fai di te stesso un uomo amato, il tuo amore è impotente, è un’infelicità.

Karl Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844 (citato da Daniela Ranieri)

venerdì 18 marzo 2011

[amore respinto]

L’amore (scrive Carlo Molinaro) è una potente spinta verso l’esterno. Esce dall’ego e si posa sull’amato. Fluisce dall’ego all’amato. Ma se l’amato lo respinge, ritorna sull’ego. Non fluisce. Si fa rivo strozzato che gorgoglia. Intasa, imbroglia. Delira, deraglia. Non trovando l’altro, non s’inaltra. Se non s’inaltra, s’inega. E si nega. Che fare allora? Questo non lo so. Mica so tutto. Sono solo una fata ignorante. E un fauno fuori luogo.

Carlo Molinaro

giovedì 17 febbraio 2011

[nostalgia]

Piove, ma piove solo fuori, oggi. Piove, ma io sorrido. Sorrido, ma ho nostalgia di te. Ne ho sulla bocca che vuole ripercorrerti, nella bocca che vuole riassaggiare i tuoi sapori. Ho nostalgia di riannusarti la pelle e sentire il tuo respiro che cambia percependo il desiderio. Ne ho sul torace, che brama di accoglierti, di risentirti appoggiare, prima o dopo o durante o sempre ogni volta che vuoi. Ne ho, nostalgia di te, sulla pelle che chiede il contatto con le tue mani, le tue, di donna e fanciulla e compagna selvatica ma che sa esserci, quando vuole esserci. Nostalgia di posare per un momento insieme lo sguardo sul mondo, che si fa più bello così. Nostalgia golosa di rivedere le tue forme, i tuoi occhi, coi miei deliziati dalla curva tra le tue cosce e il bacino goloso di accogliermi, di prendermi per essere presa, per godere della voglia animale e anima-le. Sorrido, ma ho una nostalgia struggente di te. Non ho cambiato idea. Mannaggia. Sorrido, piove, ti sorrido e ti desidero ancora, ogni volta per la penultima volta.

domenica 6 febbraio 2011

[aspettare]

...mi aspetterai?
(scrive Blulu)
quello che accade
aprendo i cassetti della memoria
il cuore fa una capriola
non ha dimenticato
forse è capace di aspettare
ancora
e poi ancora

*BLULU

venerdì 7 gennaio 2011

[fantasticare]

tra i fumi del paracetamolo e dell'ipertermia mi ritrovo, nonostante la mia spiccata concretezza e conosciuta durezza di vecchio lupo di mare, conquistate in anni di navigazione per mari di ricercata solitudine, a disegnare nella mia mente una giornata di primavera, la stanza è luminosa. È domenica mattina. Respirando aria pulita due corpi si abbracciano nel letto, sono io e il mio compagno, abbiamo qualcosa di magico, riesco a sentire l'odore forte del nostro amore, dell'unione di corpo e anima, l'odore potente della nostra perfezione. Mi scuoto un attimo per distogliermi da pensieri che non mi appartengono. Incolpo la debolezza, cerco di ripristinare l'ordine delle cose, ma poi mi accorgo, ed è così evidente, che tutto: febbre, filastrocche popolari, medicinali, sudori e vapori è lì per appoggiare il mio corpo che, dopo anni di soprusi, sta reclamando il suo diritto ad amare e ad essere amato.

wild