sabato 4 ottobre 2003

"Ti amo".

La prima volta che dici ti amo a qualcuno non è roba da niente. Parlo di quando lo dici sentendolo, quando dirlo non è legato a un semplice entusiasmo momentaneo o guidato dall'eccitazione circolatoria. Lo dici perché è inevitabile, lo affermi perché è indiscutibile, perché i tuoi se e ma non reggono più alla spinta potente che ti percuote il sentire, che ti scuote anima e corpo.
Anche la prima volta che qualcuno ti dice ti amo è una bella scossa. Parlo di quando lo dice sentendolo, guardandoti nel brillare degli occhi dai suoi che brillano a loro volta con sognante incredulità. Lo dice perché è inevitabile, lo constata e te lo comunica perché sa che è vero, che tu sai che è vero, perché sente che tu lo senti e non riesce a negarselo malgrado una cocciutaggine planetaria.
E se i momenti in cui glielo dici e te lo dice coincidono la magia si moltiplica, stupenda, di quello stupore che ti fa capire quanto sia bello, quanto è bello infrangere pudori sentimentali. Anche il sentire, talvolta, preferibilmente, ha bisogno del dire.

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