venerdì 12 marzo 2004

[uomo ideale]

(scrive Vanessa) Il fatto è che... un uomo così non l'avevo mai incontrato.
O meglio, non l'avevo mai immaginato, che quando cazzeggi con le amiche sul tuo uomo ideale tu pensi solo a frammenti di immagine assemblati con fotosciop, occhi-mani-addominali-capelli-ecc e poi enunci le cose importanti, che ti faccia ridere, e che abbia una cultura, e un buon lavoro e la moto e tutte le stronzate da brave ragazze.
Perché poi, alla fine ci rifletti e il tuo uomo ideale sarebbe una noia mortale perché l'hai creato col tuo cervello, e quindi potresti prevedere tutte le sue mosse. Sapresti come bacia, come ti saluta, che gusti ha e come fa l'amore. Sì ma... il gioco, il cioccolato e la sorpresa dove le mettiamo? eh? Perché il bello è che ti sa stupire sempre anche se sei sulla sua stessa sintonia. Nuovo. Nuovo è la parola giusta. Ed è un vero casino. Un casino immane. Che tu manco l'immaginavi che lui fosse così, forse non ti piaceva nemmeno. Ti tirava le trecce sbeffeggiandoti. Dovevo capirlo. Ma forse non l'aveva capito nemmeno lui. E adesso?
Un miliardo di calcoli algebrici sul perché e sul percome e sul percosa. Seghe mentali le chiamano. Passaggi e scivolate. Ma poi ci sono un miliardo di sguardi e un miliardo di baci e non ci puoi credere che sia così.
Io credo se ne sia accorto che avevo gli occhi lucidi. O forse no. Ma non importa.
Vanessa

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