sabato 30 dicembre 2006

giovedì 30 novembre 2006

[unicità]

riscontrabile nei rapporti più veri, si concretizza nelle parole dette, negli sguardi scambiati, nelle carezze che restano tue perché è per te e con te che sono state create, negli istanti condivisi che albergando contemporaneamente in serbatoi di memoria distinti raddoppiano la loro presenza nell'ineffabile bruma del tempo rarefatto.

sabato 28 ottobre 2006

[aritmetica 2]

In amore, la divisione provoca la sottrazione: lontano da te, ho un pezzo in meno.

mercoledì 11 ottobre 2006

[incontro]

(scrive Graficamente) L'incontro di mani è sempre piacevole, è sempre una scoperta, prendi le mie e le fai muovere come faresti muovere i miei piedi se stessimo ballando un tango.
L'incontro di sguardi è sempre significativo, fissi i miei occhi e passi dal destro al sinistro come a cercare quello più bello e ci metti un sacco a scegliere.
L'incontro di lingue è sempre bagnato, sfiori la mia timidamente come se fosse il primo bacio, e infatti lo è.
L'incontro di anime è sempre difficile e più mi struscio alla tua e più ti sento dolcemente in soggezione.
Incontrarti è sempre un'impresa.
Graficamente

martedì 10 ottobre 2006

lunedì 9 ottobre 2006

[hate / odio]

hate is just a word for somebody you love but you no longer believe in
hugh macleod

odio è solo una parola per qualcuno che ami ma a cui non credi più

martedì 3 ottobre 2006

[non]

(scrive Marco Legittimo) Non vi è cosa più triste al mondo di un amore non corrisposto, di un gioiello non indossato e di un dolce lasciato intatto. Donano emozioni solo se assaporati.
Marco Legittimo

lunedì 2 ottobre 2006

[libera]

(scrive Juditta) Libera dal pensiero di chi non ha pensieri per me, che non siano di rabbia o di risentimento. Libera di vivere in pieno una relazione con qualche altro uomo, senza chiedermi costantemente come sarebbe potuto essere con lui. O, semplicemente: libera di godermi la mia vita, che in fondo con me stessa ci sto parecchio bene.
Juditta

[innamorata]

(scrive Juditta) si ama una persona quando si ha il desiderio che essa sia sempre felice, e che lo sia vicino a noi
Juditta

mercoledì 27 settembre 2006

[sfumature]

- Non mi ami? (scrive facciassente)
- Amare è molto difficile. Temo che in inglese non ci siano le sfumature adatte. Si dice "I love you" e basta. Ma in spagnolo sì che ce ne sono.
- Quali?
- "Te quiero", "me gustas" è un pò meno di "te amo", "te adoro".
- Così tante? Come se fossero in scala?
- Almeno nel mio spagnolo è così.
- Allora me lo stai spiegando per dirmi che non mi ami?
- La semantica dell'amore. Ti voglio bene e mi piaci. Fin qui ci siamo. Non mettermi fretta perchè sono un tipo lento.
- Io sì che ti amo. Totalmente. Ti amo.
- Meglio così. Comincia a soffrire subito. Io ti raggiungo più avanti.
P.J.G.

lunedì 25 settembre 2006

[vita]

"I suoi conflitti non ti devono riguardare e bisogna pensare la faccenda in modo sano e brutale: la vita è avanti."
"Hai ragione, la vita è avanti, ma non riesco a dimenticare quella che sta sopra i suoi fianchi."

venerdì 22 settembre 2006

[scrivere]

Vorrei scriverti. Sì, a quest'ora vorrei scriverti. Non da una tastiera, però. Nemmeno un telefonino farebbe al caso. Carta e penna sarebbero quasi già meglio, ma non ci siamo. Vorrei scriverti le parole nell'aria, intingendo l'indice in calamai di luce perché restino a brillare opacizzate tra la via lattea, un attimo prima di scomparire nel turbinio delle orbite. Ti scriverei che vorrei scriverti. Scriverti sulla pelle, scivolando sui fluidi e gli umori a raccontare ogni pratica con purezza di cuore, a illustrar zozzerie che diventano amore.
(da Verba manent)

mercoledì 20 settembre 2006

[una]

Una (scrive condonato) che non ti dice "Ti amo" perché non ha bisogno di dirlo: lo fa, lo vedi, lo senti. Non c'è bisogno di dirlo. C'è bisogno di farlo. E basta. Una che ti tenga strette le mani quando sei incazzato e che ti baci gli occhi quando sono gonfi. Una che ti prenda per i fianchi e ti guidi decisa verso il suo ventre perché tu ci entri, e poi ci rientri. Una che ti basterà guardare di nascosto mentre dorme sul divano per pensare che Dio esiste ed è primo in classifica. E tu sei fortunato...
condonato

mercoledì 13 settembre 2006

[temperatura]

Non sarà mai abbastanza freddo da non aver voglia di scaldarti i piedi e sanare i brividi a massaggi e carezze fino a farti avvampar di calore per ritrovare il contatto esteso tra la tua pelle nuda e la mia.
Non sarà mai abbastanza caldo da non aver voglia di pelle che s'anima imprescindibile, di sudare con te e scivolar sul bagnato, miscela fluida a intriderci fino a confonderci tra fuori e dentro.
Ciascuna cellula ha il grado termico che le si addice quand'è dettato dai nostri scambi.

domenica 10 settembre 2006

[felicità]

La felicità (scrive Flounder) è quel sorriso che ti abita le cellule mentre fai cose banali. Vivere immersi nel tempo con il senso di esserne fuori.
Flounder

venerdì 8 settembre 2006

[viaggio]

(scrive Juditta)
Amore mio, -
e chi sia l'amore mio non lo so,
perché quando sei in viaggio,
lontano da casa,
presente e passato diventano
un'unica linea:
quella linea di confine tra il cielo ed il mare
che si annulla in se stessa
e oltre la quale il mondo scompare,
per creare un nuovo mondo, da scoprire;
perché porto nel cuore al contempo
chi non esiste più
e chi non esiste ancora
Juditta

mercoledì 6 settembre 2006

[paradise / paradiso]

Plunged in the blue blue sea and sky, I did ask myself: 'How could paradise possibly be better that this?'
'I could be with her', would I answer.

Immerso nel blu di mare e cielo blu, mi domandavo: "Come potrebbe mai essere meglio di così il paradiso?"
"Potrei essere con lei", mi rispondevo.

giovedì 31 agosto 2006

[legame]

(scrive LittleLakes) A partire da quale arco di tempo possiamo davvero chiamarlo legame? No perché io avevo il cuore che faceva le capriole dopo 5 minuti che l'ho incontrato, ma non so se è sufficiente.
LittleLakes

venerdì 14 luglio 2006

[bellezza]

(scrive Flounder)
È per amore che ti vedo bello
Che ti arricchisco i lineamenti
Sperando che anche solo per un poco
- impercettibile frammento di esistenza -
Tu possa in qualche modo appartenermi
Sei bello dunque
Ti ripeto convinta
(Bello finché sarai con me
Bello fino a svoltare l'angolo
Finchè il ricordo resta impresso
E ancora so che mi ami e mi possiedi)
I tuoi occhi sono miei
Come pure direi delle tue labbra
È me che devi amare
Solo me, me sola
Giacché tra le braccia di un'altra
Diventerai di nuovo cenere e bruttezza
Ti priverò di ogni ornamento e del toro
Della dolcezza del mio sguardo levigante
E poco importa se l'altra saprà vederti bello
Sarai solo la copia di un ritratto
Riproduzione imperfetta di una statua
Il facsimile di una passata vita
Finto
Giacchè la tua bellezza era la mia
Non te la renderò
Foss'anche a costo di cavarmi gli occhi
Flounder

domenica 18 giugno 2006

[anestesia]

sfibrarsi di stanchezza fino a superare il sonno, masturbarsi a sfinimento fino ad annoiare la fantasia, allucinarsi di alienazione fino allo spazio vuoto.
poi riconsiderare la bellezza del vissuto come osservando la teca di un prezioso gioiello d'epoca romana, affondato nelle acque sicule e conservato a Marsala, non nel senso della bevanda.
qualcosa di stupendo, unico, imperdibile, passato.

martedì 30 maggio 2006

[aria]

mi piace il sapore dell'aria quando è
densa delle parole tue e mie

parole dette e ascoltate
sull'epidermide profonda
che emana a piene mani

e l'aria si stupisce
di quel sapore denso e un po' goloso
che le parole vocano
che i sensi un po' riassumono

è un'aria che stupisce e un po' m'istupidisce
di molto mi confonde ormai
ma in modo bello, bello assai.

lunedì 29 maggio 2006

[fiore]

Una volta conoscevo un fiore (scrive Jorma)
Non sapevo il suo nome, sentivo solo che era profumato e lo immaginavo colorato deliziosamente come un raffinato acquerello. Lo immaginavo perché in realtà non lo conoscevo, avevo solo sentito parlare di lui e avevo avvertito il suo stuzzicante polline in un paio di occasioni. Un giorno l'ho conosciuto, ho passato la giornata tra i suoi petali e la notte ai piedi dello stelo. Il giorno dopo è appassito ma io ho portato il suo polline in tutti i campi verdi. Non ho mai saputo il suo nome ma non potrò mai scordare il suo profumo.
Ape

lunedì 22 maggio 2006

[baciami molto]

Le canzoni, come i baci, non sono uguali anche quando sono le stesse. Dipende da chi le bacia, ehm, da chi le canta. L'intensa sobrietà attraverso la quale Césaria Évora esprime la passione il timore il rimpianto il desiderio scavalca l'ossimoro e invade l'essere. Pervade i sette o otto o nove sensi mentre scende a toccare il pulsare vivo che si fa liquido nel ricordo di ogni istante condiviso e passato, che si fa macigno negli interrogativi senza risposta, che si fa lama tagliente nella sospensione del vivere, in attesa di chissà quali eventi o parole laddove quelle che contano dicono solo e semplicemente baciami molto come se stanotte fosse l'ultima volta.

lunedì 15 maggio 2006

[occhi]

È il luccichio blu dal cuore dei sogni quello che conta. Guarda gli occhi, osserva se brillano ancora e avrai la tua risposta. Non vale farlo nei giorni di febbre da influenza.

mercoledì 10 maggio 2006

[tango]

Libertango (scrive Albamarina) inizia con una scossa, che immobilizza l'animo e acuisce i sensi. Come un serpente di cui non conosci la pericolosità ma che attrae irresistibilmente. Aspetta... aspetta il momento, non ha alcuna fretta. Cattura, la magia del tango. Straziante ed eccitante al tempo stesso. Tra una sincope e l'altra, iniziano a farsi strada gli archi. Accarezzano, avvitano in una spirale sensuale e sinuosa, ti prendono la mano e ti fanno sentire la leggerezza dello sfiorar dei sensi. Si alzano e si abbassano come un sottile velo di seta nera che ondeggia per confondere e stordire. Il respiro si interrompe senza volontà, solo per un attimo, e aspetta che accada. E infatti accade... la fisarmonica, che prima scandisce il battito, morde improvvisa come un amante troppo focoso. Ingrossa il respiro, dilata la percezione dei suoni. Quanto basta per ingrandire il passaggio delle emozioni e il fluire dei sensi, per lasciar spazio al cuneo del suo suono che, ruvido e prepotente, si porta via le ultime resistenze. Cattura, ipnotizza, strappa e riavvicina. Ondeggia nell'animo, come una burrasca desiderata e breve, che si assapora con frenesia e si fatica a lasciar andare...
Albamarina

venerdì 5 maggio 2006

[mi rimpiangerai]

(scrive Nella colonia penale) caratteristico dell'amante respinto, non è soltanto il rimprovero rancoroso di chi si vede disprezzato, ma c'è dentro anche l'affetto vero di chi pensa che anche la persona amata sarà defraudata di un futuro felice, di una vita realizzata, di una pienezza di senso se persiste in un rifiuto che sembra talmente incredibile da essere quasi il frutto di un equivoco. Allora l'amante prova una trepidazione vera che riguarda naturalmente lui stesso, ma soprattutto la persona amata, che gli sembra essere in pericolo; "mi rimpiangerai" vuole solo tentare l'estrema carta per l'altrui bene, poiché naturalmente per la persona amata si desidera solo la felicità.
nellacoloniapenale

martedì 2 maggio 2006

[mio/tua, mia/tuo]

La grammatica dell'interezza prevede l'aggettivo o pronome possessivo reciproco e biunivoco, che diviene riflessivo a distanza ravvicinata, quando lo sguardo rimbalza di palpito in pupilla insieme alla temporanea fusione delle identità.

sabato 15 aprile 2006

[per sempre]

Non va preso alla lettera, ma considerato un semplice rafforzativo dell'espressione che accompagna.

lunedì 3 aprile 2006

[slegarsi]

(scrive e.l.e.n.a.) ...ero nella tua prigione, cosparsa d'oro e di luce e ricchezza, ma non di libertà. Quella me l'ha data un barbone che mi ha detto, un giorno, che avevo gli occhi tristi e se poteva cantarmi una canzone. Ho esitato, ma gli ho detto sì. Conosceva Yesterday. Tutti sanno Yesterday e Ticket to ride. Per me era come sentirla per la prima volta. Mi ha detto "domani ti innamorerai, te lo dico io". Io gli ho creduto, anche se l'avrà detto a tutte e, mentre gli davo la mano, si sono sciolte le corde, anche l'ultima, lisa e sfilacciata che, ancora, mi legava a te.
e.l.e.n.a.

domenica 2 aprile 2006

[legami]

(scrive e.l.e.n.a.) L i n e a r e . Come il filo della pubblicità Lagostina di una volta scivola così e si alimenta e si perpetua infinite volte reiterandosi e non spezzandosi mai quel filo che ci lega si scioglie ci unisce ci avvolge ci cinge ora stretto ora morbido talvolta allentato quando sembra sfuggirci ma che afferriamo sempre come il senso estremo di noi qui e nell'altrove che non è un senso unico è un doppio senso alternato è il senso di saperti legato all'altra estremità del filo anche quando non ti scorgo ma io so che tirando il mio capo il mio strappo arriva a te e so che il senso nostro è un senso perfetto che nasce dall'essere imperfetto e dall'attenzione che poniamo affinché questo filo non si spezzi o non si ingarbugli e sia sempre il congiungimento fra te e me la nostra fune di salvataggio a cui possiamo aggrapparci l'un l'altro indelebili nel tempo che è solo nostro anche se è di altri ma è certamente solo nostro nell'affetto che si avvita attorno come una spirale di fili ammatassati nella voglia di accorciarlo talvolta per arrivare a toccarti la mano che lo regge e vederti e guardarti negli occhi. S a p e n d o l i .
e.l.e.n.a.

sabato 18 marzo 2006

[altrove]

(commenta Flounder) il fatto dell'innamoramento e dell'amore, che apparentemente si prefigura assai bello, contiene il pericolosisimo germe della distruzione. Vale a dire: e se poi lui/lei a un dato momento volge lo sguardo altrove? Se ne cade tutta l'architettura?
Flounder

venerdì 17 marzo 2006

[da lontano]

(lettera ritrovata da nocedifool ascoltando Wide Open Sea - Savina Yannatou sings Manos Hadjidakis)

Amata mia,
ti scrivo da questo ventre di noce perso a chissà quale latitudine di tempo. Il mare è quieto da giorni. Tanto quieto che la notte non riesco quasi a prendere sonno. Ti immagino infilata in qualche vestito di seta che ti illumina le forme. Le sento nelle mani mentre accarezzo il legno che ci conduce verso l'orizzonte. Gli uomini dormono. L'odore acre del giorno si è zittito. Adesso, c'è solo un odore d'aria fredda. Se alzo la testa, riesco a intravedere la luna. Sarà piena domani. A volte ho l'impressione che mi guardi anche lei, che voglia dirmi qualcosa, che mi parli di te o forse del mondo che ancora non conosco. La ingoio a ogni respiro. Così bella. Piena così piena del mio desiderio per te, dell'illusione che basterebbe allungare le mani per raggiungere i tuoi fianchi e farti ridere e ballare ballare ballare. Quanto desiderio può contenere un essere umano? Quanto, prima di asciugarsi in se stesso? Le mani cominciano a farsi fredde amore mio, la penna mi cade dalle dita. Ho gli occhi doloranti. Non preoccuparti amore mio, il ricordo di te li conserva. Comincio a essere stanco. Questa tua assenza mi sfalda notte dopo notte. Tu, mio nutrimento, manchi alla mia anima come le forze. Ho detto al Capitano che al primo porto scenderò, consegnerò i miei averi e abbandonerò la nave. Per avere te, di nuovo te. Non ha battuto ciglio. Se solo il vento non si fosse arrotolato in fondo all'angolo più buio della terra, se solo ricominciasse a spingere questa noce verso di te... Sono stanco, amore mio. Vorrei dormire sul tuo velluto amore mio, svegliarmi sul tuo calore. Vorrei scivolare come questa luna dentro al tuo sguardo, al tuo corpo, di nuovo dentro le tue viscere, amore mio. Vorrei scorrerti dentro come sangue, scavarti come tu mi scavi.
Dormi amore mio, dormi e riposa anche per me.
Tuo,
Amore

nocedifool

venerdì 10 marzo 2006

[ti amo]

Non basta dirlo, non basta che affiori alle labbra e venga soffiato da un bacio. Né vale ripeterlo a vuoto. Deve scaturire da dentro, con impellenza e bisogno, farsi tangibilità nel respiro che cambia il battito, nel fornelletto che ti accende l'anima animale.
Ti amo non basta dirlo, bisogna sentirlo. Altrimenti, sarebbe come emettere banconote a iosa senza che esista una riserva in lingotti d'oro a dar loro valore.

martedì 7 marzo 2006

[fregatura]

Che io ho già capito che l'amore è un casino perché mettiamo che ti piace una persona e poi quella persona gli piace un'altra persona tu resti fregato con tanto di naso come Cirano e poi quando quella persona gli piaci pure tu è troppo tardi e muori.
marquantino zittialcinema

lunedì 6 marzo 2006

[memoria]

C'è stato un tempo in cui lei si ricordava
a memoria i miei versi, anche quelli
che non avevo ancora scritto.
Carlo Molinaro

lunedì 30 gennaio 2006

[momenti belli]

(scrive Fatadeifiori) Quando siamo sul divano a vedere un film e tutto d'un tratto ti giri verso di me, sorridi, mi prendi la mano e la baci. Quando andiamo al ristorante e tu tieni una mia gamba fra le tue, per tutto il tempo. Quando la notte stiamo fino alle 3 a parlare dell'armadio e della lavatrice da comprare e tu parli lento lento, perché sei stanco ma capisco che non vuoi smettere. Quando siamo in macchina e mi tieni la mano sul ginocchio oppure quando giri lo specchietto retrovisore per guardarmi. Quando ci alziamo la mattina e tutti e due dobbiamo andare al lavoro e tu scendi di corsa e quando arrivo io ti fai trovare con le braccia aperte giù dalle scale e sorridi felice. Quando mi telefoni per fare lo scemo, e io sono dietro di te in macchina. Quando scendi al passaggio a livello per venire a darmi un bacio attraverso il finestrino. Quando ti arrabbi ma dopo cinque minuti scherzi. Quando cucini e non vuoi nessuno intorno. Quando cucino io e mi stai sempre intorno. Quando lasci i vestiti sparsi random per la casa. Quando tratti con le persone e sai sempre come convincerle. Quando mi dici che mi vuoi bene, e subito dopo che mi ami perché ti sembra riduttivo. Quando ti spogli in tre secondi netti. Quando non mi spoglio mai abbastanza per te. Quando non stai bene. Quando non sto bene io. Quando dici di non essere geloso però con la coda dell'occhio spii gli sms che arrivano. Quando mi chiedi quando vengo a vivere con te e io rispondo quando ci sono l'armadio e la lavatrice. Quando mi rispondi "li compro io, basta che vieni qui". Quando penso che i momenti veramente belli devono ancora arrivare.
Fatadeifiori

martedì 17 gennaio 2006

[mal d'amore]

Lista (scrive Flounder) di tutte le azioni da compiere per fomentare correttamente un mal d'amore
a) Chiedermi se verrai, giacché mi hai pregato di non muovermi e di non chiederti nulla.
b) Sperare che nel frattempo accada qualcosa di inconsueto e magico che mi permetta di distrarmi da me stessa, per quel tanto che sarà necessario e possibile.
c) Rimanere con questa supplica serrata in gola, stesa sul cuore come un telo da spiaggia e fingere che tutto possa essere uguale anche se non dovessi cercarmi mai più.
d) Credere che le tue mani su di me siano solo frutto del caso, convincermi del fatto che spesso i gesti non sono significanti ed elaborare un addio, un distacco.
e) Ritrovarti di nuovo e rimettere tutto in gioco, o forse nulla.
f) Coltivare indifferenza perché non si radichi la pena, e quando affiora un barlume di sentimento riderci su e far finta di niente.
g) Cercare di cogliere un senso nelle tue parole e smarrirlo di nuovo per timore di aver mal compreso, e cercarlo di nuovo al mattino allo specchio, quando l'immagine è fresca e c'è un'altra giornata di congetture da costruire.
h) Raccontarsi che in fondo un bacio, quel bacio, non è proprio niente e sapere che è una bugia, se il sapore delle labbra ti resta attaccato così a lungo e avresti voglia di raccontarlo a qualcuno.
i) Rimanere ferma, mentre il vento passa e la notte si accorcia e iniziare a maledire l'istante fine a se stesso, aver voglia di essere congelati fino alla prossima volta, se una prossima volta esisterà.
l) Aspettare ferma e fingere di vivere.
m) O sperare di svegliarsi all'improvviso e vivere davvero.
Flounder

[amare]

(scrive Strael) quella pioggia battente che ti infastidisce, ma che cerchi sempre, le espressioni di un viso che odi sul viso di tutti gli altri, le parole che senti tutti i giorni, ma dette da quella bocca ti feriscono in un modo particolare e strano. e la bellezza che ti accompagna sempre, in ogni gesto, in ogni piccolo sacrificio... piccole perle e mano tesa in un mare sempre in burrasca
Strael

mercoledì 11 gennaio 2006

[su e giù]

come fa questo amore che dall'ansia di perdersi
ha trovato in un giorno la certezza di aversi

Dolcenera, Fabrizio De Andrè

lunedì 2 gennaio 2006

[amore umano]

tutto ingarbugliato, generoso e insieme esigente e imbronciato e ardente.

(da La maga delle spezie, di Chitra Banerjee Divakaruni, traduzione di Federica Oddera)