giovedì 30 luglio 2009

[contare]

L'amore conta (scrive Albamarina)
Sì, certo che conta. Ma non solo quello che ha un sapore molto simile all'innamoramento, al viaggio solitario, no. Conta tutto, l'amore. Quello dei miei figli, così diversi ma così pieni di aspettative, di sogni, di generosità e di fiducia. Un amore a tratti scontroso e trattenuto, a volte espresso con abbracci talmente stretti che non vorresti andartene più, da quelle braccia larghe e forti. Quello della mia migliore amica, che non mi ha mai giudicato in quarant'anni di affetto profondo e di condivisione. Un amore che sorride sempre, anche mentre io piango, perché lei sa che è così che ritrovo il mio, di sorriso. Quello dei miei fratelli, di cui non potrei fare a meno nemmeno un secondo della mia vita. Un amore che fa quadrato attorno ai dolori e diventa aquilone nella gioia. Quello dell'unico genitore che mi è rimasto, che ama per due senza chiedere niente in cambio, senza condizioni, senza limiti.
E quello del mio compagno di vita, che tollera e accetta, sostiene e conforta, condivide e regala. Un amore che ama. Nonostante me.

Albamarina

sabato 18 luglio 2009

[ammore da grandi]

È che del mondo dei grandi, da ragazzi, non si capisce veramente un cavolo. Ma niente, proprio. (scrive Lia)
Non si sa che il problema non sarà il sesso, per esempio. Anzi: quello diventa pure meglio. E non è nemmeno la capacità di innamorarsi, il problema. Quella, al contrario, si affina. Acuminata, diventa. Proprio perché ti conosci bene, distingui prima ciò che ti intenerisce da ciò che ti lascia indifferente e ti accorgi per intero di quanto sei esposta. All’indifferenza come alla tenerezza, senza poterci fare nulla. E ti innamori o non ti innamori, rassegnata, come una che prende la pioggia e non ha l’ombrello, sapendoti non protagonista del fenomeno.

Lia

mercoledì 1 luglio 2009

[E]

"E" come equinozio, "E" come estate, "E" come essere sempre e comunque, "E" come ...e se fosse andata in un altro modo?
(scrive Miele)
Siamo corsi ruzzolando fino a questo punto, dal primo sole di primavera che ci solleticava le guance e l'umore soprattutto, dalle prime gite sui prati a leggere un libro, o il semplice starsene sdraiati con i petali di quella cavolo di margherita e le nuvole sulla testa: "m'ama, non m'ama, m'ama, non m'ama..." e il cielo azzuro come non mai.
Siamo corsi fino a questo punto tralasciando un sacco di percorsi e un sacco di idee che hanno finito per rimanere nella tasca di quei jeans, troppo caldo adesso per portarli su, fermi stretti per essere ripresi il prossimo inverno, lasciando ora spazio a questa estate.
E mi domando spesso: come sarà questa lunga estate?

Miele